Nell’ultimo anno, sono oltre 400 mila le persone che si sono rivolte al chirurgo plastico per cancellare un tatuaggio.
Dal piccolo cuore trafìtto inciso sulla spalla, fino al drago gigante che copre tutto il braccio… «Sono oltre quattrocentomila le persone che, nell’ultimo anno, si sono rivolte al chirurgo plastico per eliminare i tatuaggi», dice Eugenio Gandolfì, consigliere nazionale della Sicpre (Società italiana di chinirgia plastica, ricostruttiva ed estetica). I pentiti? «Negli Usa sono per lo più personaggi dello spettacolo, da noi il fenomeno interessa uomini e donne dai 20 ai 40 anni circa, che fanno dietrofront per vari motivi: i più giovani optano per il piercing, più trendy e meno definitivo. Gli altri, invece, vogliono cancellare simboli troppo identificativi». Ma come si eliminano i tatuaggi? «Oggi il mezzo più sicuro è il laser Alessandrite Q Switched». dice il professor Roberto Sannito dell’Università di Padova. «A differenza degli altri laser ad Alessandrite utilizzati finora, questo lavora su diverse lunghezze d’onda colpendo indistintamente i pigmenti di tutti i colori; richiede un numero inferiore di trattamenti, e non tocca la pelle. Niente cicatrici e solo un alone scuro che scompare dopo poche settimane». Il costo? Circa 200 euro a seduta (ne sono necessarie da due a sei).